Tratto da un articolo di Elisabetta Mohwinckel, DoS My Languages – Scuola di Lingue e Fondatrice de L’albero di Momo, scuola di inglese nata a Como nel 1998

Il bilinguismo: facciamo chiarezza e proviamo ad eliminare i pregiudizi nei confronti dell’apprendimento di una lingua straniera già dalla prima infanzia. Nell’immaginario comune si teme che l’apprendimento di una seconda lingua in tenera età possa creare confusione nel bambino causando un ritardo nella capacità di esprimersi, di leggere o di scrivere.
Bilingue è per definizione l’individuo che usa due lingue regolarmente, nello stesso contesto (ad esempio quello familiare) o in contesti differenti sullo stesso piano sociale (ad esempio quello familiare e quello scolastico). Il bilinguismo si suddivide in precoce e tardivo. Il bilinguismo precoce, come si può intuire, riguarda l’età infantile. Può essere simultaneo, nel caso in cui le due lingue coesistano dalla nascita (genitori di madrelingua differente), oppure consecutivo, quando la consecutività consiste nell’introduzione del bambino in un contesto di L2 (seconda lingua, appunto). Questo può avvenire in un contesto scolastico e non pregiudica l’efficacia dell’acquisizione né della lingua madre, né della lingua successivamente introdotta.
Differente è il bilinguismo tardivo: esso si verifica dopo che la prima lingua viene appresa e assimilata, ovvero, indicativamente, dopo i 6 anni di età.
Rispetto al bilinguismo precoce, proposto presso il nostro Istituto e che sta alla base del metodo Emotional Learning, Emotional Teaching®, spesso si è portati a pensare che le due lingue apprese in un contesto siano in competizione: tale assunto non è affatto corrispondente alla realtà dei fatti. Crea tuttavia diffidenza il fatto che il bambino tende ad utilizzare diverse lingue in una sola frase (il così detto code-switching). Eppure, non si tratta di confusione: è al contrario dimostrazione del fatto che entrambe le lingue siano attive indipendentemente dall’intenzione o dalla necessità di utilizzare l’una piuttosto che l’altra. Questa “sana competizione” tra i due codici, perché è di codici che si tratta, conferisce al bambino bilingue un’elasticità mentale e un continuo sviluppo cognitivo grazie alla capacità di controllare, già in tenera età, i meccanismi linguistici a sua disposizione.
È fondamentale comprendere che il bambino bilingue nella sua mente non traduce: la sua competenza sorprendente è “solo” quella di riferirsi ad una realtà, di vedere un oggetto (un gatto) e -in base al contesto in cui si trova- decidere se appellare il referente (ciò di cui si parla) secondo un codice oppure l’altro. Ovvero se chiamare l’oggetto con la parola “cat” o con la parola “gatto”. Il bilingue può essere considerato come un giocoliere mentale: ogni volta che parla deve scegliere tra una quantità di vocaboli e strutture linguistiche doppie rispetto ai coetanei non bilingue.

Un affondo sul metodo. Come ci spiega Elisabetta Mohwinckel, creatrice del metodo Emotional Learning, Emotional Teaching®, fare leva sulla necessità dei bambini di esprimersi è l’unico modo per far utilizzare loro una lingua, sia essa madre e straniera. Per questo motivo è necessario creare il contesto per far sì che ciò che stanno apprendendo nelle nostre aule si leghi indissolubilmente alla loro memoria storica. Strutturare un ambiente gioioso e privo di stress pone le condizioni per un apprendimento radicato e “inconsapevole” di qualunque contenuto, maggior ragione per una lingua straniera, che dà loro la possibilità di esprimersi in modi diversi e con sfumature differenti.
Associare l’inglese ad una canzone, ad una storia o al viso sorridente dell’insegnante permette l’acquisizione serena della lingua: come in futuro si ricorderanno del primo giorno di scuola o del lavoretto fatto per la festa del papà, si ricorderanno con la stessa tenerezza anche di Momo the bear che parlava in quel modo buffo, che però a loro piaceva tanto.
Il tema del coinvolgimento emotivo vale sempre, anche ben oltre il bilinguismo precoce, portando il buon formatore, l’insegnante, ad adattare i metodi, le tecniche di coinvolgimento e le attività al contesto e all’età degli studenti.

My School Ticino ha scelto il bilinguismo come elemento cardine della propria offerta formativa. La compresenza full time, fin dal nido, di docenti madrelingua inglese o bilingue promuove un approccio al bilinguismo per immersione, una tecnica utilizzata in educazione linguistica bilingue e affine all’apprendimento sincretico del bambino. Il principio utilizzato è definito OPOL, one person, one language: le educatrici e le docenti di sezione garantiscono la continuità con la lingua del “territorio”, mentre le referenti educative che utilizzano la lingua inglese propongono e anticipano ai bambini un suono diverso, un suono buono, che li porterà a sviluppare il riconoscimento e l’accettazione di una lingua differente e ad acquisirne le basi per l’apprendimento. A My School questo avviene dal Nido fino alla Scuola Elementare. Il bilinguismo è dunque integrato, con la seconda lingua L2, l’inglese, utilizzata anche negli apprendimenti di prassi quotidiana: pranzi, attività ricreative, riordino, gioco.

L’altro progetto avviato presso My School Ticino che pone al centro l’apprendimento delle lingue straniere è My Languages – Scuola di Lingue. Nata presso My School Ticino nel 2019 e oggi presente su tre sedi, due a Lugano in aggiunta a quella storica di Castel San Pietro, My Languages adotta la metodologia Emotional Learning, Emotional Teaching® per l’insegnamento delle lingue nei bambini tra 3 e 8 anni. L’esperienza di Elisabetta Mohwinckel e di uno staff di docenti certificati ed esperti, oltre che nell’insegnamento dell’inglese per i bambini sono declinati in diversi corsi offerti ai ragazzi, fino all’insegnamento agli adulti e a quello della lingua italiana per stranieri. La scuola organizza corsi annuali e percorsi di studio tailor made, nonché promuove in campi estivi residenziali in lingua organizzati e gestiti da L’Albero di Momo.

My Languages garantisce la possibilità di accedere agli esami per le certificazioni linguistiche europee: Cambridge per la lingua inglese, Delf/Dalf per il francese e Goethe per il tedesco; la scuola è inoltre riconosciuta come Centro di Preparazione per Esami Cambridge.
Nel mese di giugno 2023, per la prima volta, la sede di Castel San Pietro ha ospitato gli esami ufficiali Cambridge: i nostri studenti che hanno deciso di affrontare le prove (pre A1 Starters, A1 Movers e A2 Flyers) hanno superato l’esame a pieni voti. Well done pupils, you are ready for the next steps!

Per info ed iscrizioni: mylanguages@myschoolticino.ch

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